Come aprire un supermercato in franchising

Il folto sottobosco di piccoli supermercati sembra non conoscere crisi o quantomeno fronteggiarla egregiamente.


I motivi sono rintracciabili in un massiccio ritorno dei consumatori. E’ ormai finito il boom degli ipermercati, che vengono oggi frequentati più quali luoghi di aggregazione che per la spesa quotidiana, e si registra una nuova affezione per i supermercati di quartiere, presso i quali ci si reca, se non quotidianamente, almeno due o tre volte a settimana.

Cosa serve per aprire un supermercato

Lo scoglio più difficile da superare è il reperimento dell’immobile, specie in grandi città: la metratura deve essere sufficiente a contenere il magazzino e gli spazi dedicati alla conservazione degli alimenti, nonché al personale, per il quale devono essere presenti locali separati destinati ai servizi igienici e allo spogliatoio.
Per l’allestimento completo di piccoli locali (tra i 70mq e i 100mq), si può arrivare a spendere anche 100 mila Euro, ma si superano abbondantemente i 500 mila Euro per un locale di 800 metri quadri.

La corretta collocazione del punto vendita è un passaggio fondamentale: oltre a dover valutare la densità di popolazione e la presenza di esercizi in concorrenza, è necessario conoscere i futuri sviluppi del territorio per evitare, un giorno, di veder sorgere proprio a due passi, un imponente centro commerciale.



Requisiti e iter per aprire un supermercato

Al titolare è richiesta una precedente esperienza biennale (svolta nell’arco degli ultimi cinque anni) nel settore alimentare, anche in veste di dipendente. In alternativa è possibile seguire un corso professionalizzante presso la Camera di Commercio locale o l’ASCOM.

Se il locale prescelto ha una superficie inferiore ai 250 mq, è sufficiente presentare al comune una Denuncia di Inizio attività.
Se il locale è di dimensioni superiori, sarà necessario aprire una pratica presso lo Sportello Urbanistico del comune e attendere che vengano effettuate dagli addetti le valutazioni del caso

Per la vendita di prodotti alimentari si richiede apposita Licenza, rilasciata dall’Ufficio Igiene del Comune di competenza: sarà rilasciata solo a seguito dell’esito positivo della ispezione e parere favorevole dell’ASL, che attesta il rispetto delle normative igienico-sanitarie vigenti.

D’obbligo sarà l’espletamento delle pratiche fiscali: apertura partita, iscrizione agli enti previdenziali per se e per i dipendenti e la registrazione presso il registro delle imprese.

Quanto costa aprire un supermercato

I costi rilevanti sono relativi all’allestimento del locale, alla dotazione di attrezzature, nonché agli adempimenti richiesti dalle normative. Per la conservazione degli alimenti, ad esempio, è richiesta la frequenza di un corso HACCP che può anche arrivare a costare 2000 Euro. A ciò si aggiungano le spese per le utenze e per il personale.
A titolo indicativo, e in base alla tipologia di supermercato e quindi alla superficie impiegata, l’investimento è in media di:

  • 100.000 € per 70 – 150 mq
  • 350.000 € per 200 – 400 mq
  • 500.000 € per 400 – 800 mq
  • 1.200.000 € per 800 – 1.200 mq

 

Il Franchising

Tutti i gruppi e catene della grande distribuzione, offrono la possibilità di affiliarsi, seppur con formule molto diverse tra loro: si va dal vero e proprio franchising proposto, tra gli altri, da Auchan e Carrefour, all’associazione e alla concessionaria, rispettivamente per Conad e Il Pellicano.

L’idea di affiancarsi ad un grande nome, specie per chi ha in mente di aprire un piccolo supermercato di prossimità può sembrare contraddittorio. In realtà molto spesso, sono proprio i grandi brand a puntare sul piccolo, con vere e proprie “sottocatene”: Dì per Dì per Carrefour o Sma per Auchan, tra le altre.

I numeri parlano chiaro: una media di 456 punti vendita sparsi in tutto il Paese e un fatturato annuo di 1.433.333,00 Euro annui.

Ogni partnership ha regole ben precise, facilmente rintracciabili sui siti internet dei singoli marchi, ma in linea di principio si può affermare che la convenienza per il piccolo affiliato sia notevole.
Dietro pagamento di un diritto di entrata, in media di circa 8.000 Euro, si ottengono una serie di servizi di assistenza commerciale, tecnica e professionale.
Non di rado viene dato un forte supporto per l’allestimento del punto vendita e si può usufruire di una copertura pubblicitaria che difficilmente un singolo imprenditore potrebbe sostenere.

Il punto più rilevante riguarda però la merce. Scelta, ordini e rifornimenti sono garantiti dalla casa madre grazie a performanti piattaforme logistiche che sono in grado di far giungere velocemente i prodotti ai punti vendita sparsi sul territorio.
In molti casi poi, ordini e riordini operano in automatico, grazie ad un software aziendale che affianca il titolare nella gestione del negozio.

Per visionare i migliori marchi che consentono di aprire un supermercato in franchising visita la categoria alimentari cliccando qui.



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